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La Grecia antica è a un tempo inizio e punto d'arrivo. Nella sua lingua si sono elaborati i
fondamenti stessi della nostra civiltà, all'insegna di altissimi ideali come la giustizia e
l'amicizia. I racconti eroici di Omero hanno trasmesso un'etica dell'eccellenza; la lirica di
Saffo ha rappresentato i travagli e le gioie dell'eros; quella di Pindaro ha esaltato le glorie
della competizione atletica; le storie di Erodoto e Tucidide hanno indagato le differenze tra
i popoli e i motivi dei conflitti; le tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide hanno portato in
scena il dramma della libertà individuale; le commedie di Aristofane hanno criticato le
derive della democrazia e posto in primo piano la formazione dei giovani; i dialoghi di
Platone hanno dato voce alle ambivalenze del reale; i discorsi di Demostene hanno
insegnato a difendere la libertà dalle sopraffazioni più temibili... Dopo averci iniziato
all'utile inutilità del latino, Nicola Gardini volge ora lo sguardo alla madre ideale di tutti noi
e ci accompagna alla scoperta di una lingua di infinita ricchezza, fitta di contrasti e di
parallelismi, costruita sul confronto e sull'antitesi, che ancora può aiutarci a interpretare la
complessità dei nostri tempi, invitando a comporre i dissidi in convergenze