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Le case hanno spesso due radici, quelle più scure, salde, terragne delle cantine e quelle
aeree, chiare, ricche di ragnatele e di passato dei solai. Entrambe sono patrimonio
imprescindibile degli uomini e li ancorano alla vita. Colmi di queste due anime (una più
terrena e l'altra più celeste) sono anche gli scritti dell'autrice e le sue riflessioni. Natura e
anima scorrono infatti perfettamente insieme nelle parole di Adriana Zarri e possiedono
ciascuna un proprio luogo e una propria voce. Anche semplicemente per questo motivo i
suoi scritti non smettono mai di parlare a tutti, credenti e non credenti, giovani e meno
giovani, a chi ama l'impegno e la lotta e a chi preferisce invece la contemplazione e il
silenzio. In questi inediti ricordi di vita, recuperati da articoli, carte personali e pagine
autobiografiche, ritroviamo i toni e i protagonisti di Un eremo non è un guscio di lumaca. I
luoghi del mondo e dell'anima: il solaio, il giardino, l'orto, il vecchio mulino dell'infanzia, la
cappella. Gli animali: gli immancabili gatti, i cavalli, ma anche i topi, la tigre e il lupo. I fiori:
i tulipani, i bucaneve insieme agli ortaggi e alle verdure. Pagina dopo pagina si disegna la
scoperta di una scelta di vita, di contemplazione ed eremitaggio, che mai comunque
abdica alla lotta e all'impegno. Adriana Zarri era infatti capace di riflessioni teologiche
pregnanti e profonde come di massime veloci e ironiche.